Il Centro per l’Impiego era considerato come il centro nevralgico per i lavoratori alla ricerca di lavoro, ma già da due decenni il metodo per utilizzarlo come strumento utile è cambiato molto. Ad esso non arrivano più direttamente le richieste di lavoratori e poi i dipendenti dello stesso si occupano di proporre una serie di cittadini adatti al ruolo, ma è diventato solo uno strumento burocratico di registrazione del percorso lavorativo dei cittadini, mentre la ricerca di lavoro si fa direttamente tramite ricerca diretta tra lavoratori e cittadini. Però soprattutto per lavori che non richiedono mansioni di alto livello o per partecipare ad alcuni progetti nel mondo del lavoro può valere la pena di rivolgersi a loro, ad esempio come è capitato per il percorso legato al Reddito di Cittadinanza, il quale prevedeva formazione lavorativa e ricerca del lavoro per mantenere il contributo economico.
Parlando delle caratteristiche del servizio, il Centro per l’Impiego – erede del vecchio Ufficio di Collocamento – gestisce il mercato del lavoro a livello locale. Fornisce agli utenti, ai datori di lavoro e alle imprese una serie di servizi relativi a:
- informazioni sui servizi disponibili per l’accesso al lavoro, anche in forma autonoma o associata, alle caratteristiche e alle opportunità del mercato del lavoro locale e al sistema della formazione professionale;
- informazioni sulle tipologie contrattuali e ai relativi incentivi economici e normativi disponibili, alle politiche attive e alle misure per l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro, agli incentivi a sostegno del lavoro autonomo e alla imprenditorialità, nonché alla rete dei servizi e delle strutture accreditate come operatori del mercato del lavoro;
- incontro tra domanda e offerta di lavoro e tutte quelle azioni volte alla prevenzione e al contrasto della disoccupazione di lunga durata tramite servizi di orientamento, di accompagnamento al lavoro, anche attraverso il supporto alla collocazione e ricollocazione professionale;
- promozione di misure personalizzate di inserimento lavorativo a favore di utenti che versano in condizioni di svantaggio o di disabilità per favorirne anche l’inserimento e il reinserimento sociale;
- mobilità delle persone garantita con servizi adeguati di accompagnamento verso esperienze di lavoro e di formazione anche all’estero.
La legge di riforma del lavoro 183/2014 (c.d. “Jobs Act”), tramite il decreto attuativo 150/2015, attribuisce ai Centri per l’Impiego un ruolo attivo di gestione e controllo delle politiche per il lavoro, non più limitato all’erogazione di servizi amministrativi, di prima accoglienza e orientamento.
I Centri forniscono orientamento personale, aiuto alla ricerca di un’occupazione o di un tirocinio, consulenza e tutoraggio per la creazione d’impresa a disoccupati, a lavoratori beneficiari di strumenti di sostegno al reddito e a quelli a rischio di disoccupazione
Gli appartenenti a queste categorie vengono assegnati ad una classe di profilazione, allo scopo di valutarne il livello di occupabilità e vengono convocati dai Centri per l’impiego per la stipula di un Patto di servizio personalizzato (PSP) che delinea il percorso del disoccupato nella riqualificazione e nella ricerca di una nuova occupazione.
Il Patto dovrà inoltre riportare la disponibilità del richiedente a partecipare a iniziative di carattere formativo, di riqualificazione o di politica attiva e ad accettare congrue offerte di lavoro.
Tra i compiti specifici dei Centri per l’Impiego è prevista inoltre la verifica – per i beneficiari di sussidi per chi ha perso il lavoro (NASPI, DIS-COLL, ASDI) – della partecipazione alle iniziative previste dal Patto di Servizio Personalizzato.
Il disoccupato che non sia stato convocato dai Centri per l’Impiego nei sessanta giorni dalla registrazione presso il portale nazionale delle politiche del lavoro deve rivolgersi in via autonoma all’ANPAL per procedere alla profilazione.
L’ANPAL, Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, coordina la Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro, formata dalle strutture regionali per le Politiche attive del Lavoro, dall’INPS, dall’INAIL, dalle Agenzie per il lavoro e dagli altri soggetti autorizzati all’attività di intermediazione.
La L. n.205/2017 (Legge di Bilancio 2018) attribuisce alle regioni i compiti relativi al collocamento e alle politiche attive del lavoro; dal 1° luglio 2018 il personale dei CpI e i relativi servizi all’utenza sono stati quindi trasferiti dalle Province alla Regione Lazio; contemporaneamente sono stati modificati gli ambiti territoriali di competenza dei Centri per l’Impiego, con la suddivisione in tre macroaree:
- Lazio Sud, di cui fanno parte i Cpi di Anagni, Cassino, Frosinone, Sora, Cisterna di Latina, Fondi, Formia, Latina, Sezze, Anzio, Colleferro, Palestrina e Pomezia. Inoltre fa parte del bacino;
- Lazio Sud anche il Call Center di Colleferro attivo per gli utenti di tutto il territorio regionale;
- Lazio Nord, che comprende le sedi di Poggio Mirteto, Rieti, Civita Castellana, Tarquinia, Viterbo, Bracciano, Cerveteri, Civitavecchia, Monterotondo e Morlupo
Lazio Centro, di cui fanno parte i centri di Guidonia, Subiaco, Tivoli, Roma Cinecittà, Roma Tiburtino, Roma Torre Angela, Roma Primavalle, Ostia, Albano, Frascati, Marino e Velletri.
C’è un principio di base che le materie umanistiche, soprattutto il Servizio Sociale, la Psicologia e la Psicologia del Lavoro, stanno promuovendo, cioè la creazione di un percorso individualizzato della persona. Dunque, anche se alcuni servizi possono avere dei difetti, si deve sempre entrare in contatto con tutti per poter scoprire se riescono a dare un contributo al percorso individuale di ogni cittadino.
In conclusione, sembra consigliabile utilizzare il Centro per l’Impiego come punto di partenza per la ricerca di lavoro, per poi andare ad approfondire il percorso individuale di ricerca di lavoro, coinvolgendo altri servizi ed altre strutture, per non mettere tutto l’impegno possibile nel raggiungimento dell’obiettivo finale.
Fonti: Regione Lazio | CITTADINI-LAVORO-CENTRI-IMPIEGO.
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